scadenza IMU e TASI 2019

IMU e TASI: la nuova scadenza stabilita dal Decreto Crescita.

Il Decreto Crescita ha indicato un nuovo termine di presentazione della dichiarazione IMU/TASI, che dal 30 giugno viene spostato al 31 dicembre. Vediamo cosa sono queste imposte, chi deve pagarle e come effettuare la dichiarazione.

Cos’è l’IMU?

L’IMU è l’Imposta Municipale propria che si applica sugli immobili di cui si è proprietari o su cui si ha un diritto reale.

Nello specifico devono pagare l’IMU:

  • i proprietari di fabbricati
  • i proprietari di aree fabbricabili
  • i proprietari di terreni destinati a qualsiasi uso
  • chi ha sull’immobile il diritto reale di: usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi o superficie
  • chi ha in concessione un’area demaniale
  • i locatari di immobili concessi in leasing (anche nel caso in cui si tratti di immobili da costruire o in corso di costruzione)

Restano però esclusi dal pagamento dell’IMU i fabbricati adibiti ad abitazione principale a meno che l’immobile sia di lusso, ovvero classificato in categoria catastale A/1, A/8 o A/9 (in questo caso l’imposta è dovuta e si applica un’aliquota dello 0,4%).

Ci sono vari casi in cui la legge equipara l’immobile all’abitazione principale e quindi prevede l’esenzione, come:

  • unità immobiliari adibite ad abitazione principale di soci assegnatari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivise
  • alloggi classificati come sociali
  • le unità immobiliari di proprietà del personale di servizio permanente delle Forze Armate o della Polizia, dei Vigili del Fuoco e del personale della carriera prefettizia non concesso in locazione
  • la casa assegnata al coniuge in caso di separazione
  • unità immobiliare, non locata, posseduta per proprietà o usufrutto da anziani o disabili ricoverati in istituto, qualora lo stabilisca l’opportuna delibera comunale.

Cos’è la TASI?

La TASI è il tributo per i servizi indivisibili, cioè l’imposta comunale istituita dalla Legge di Stabilità 2014 che riguarda i servizi comunali rivolti alla collettività, come ad esempio la manutenzione stradale o l’illuminazione.

Si applica al possesso o alla detenzione di fabbricati e quindi è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo un immobile. In caso di pluralità di possessori o di detentori, essi sono tenuti in solido all’adempimento.

Il tributo per i servizi indivisibili deve essere versato relativamente a:

  • prima casa di lusso
  • seconde case
  • negozi e uffici
  • immobili d’impresa
  • fabbricati rurali ad uso strumentale.

L’obbligo di pagamento vale anche per le aree edificabili, mentre sono esclusi i terreni agricoli, gli alloggi sociali, gli immobili per i quali il Comune abbia deliberato un’aliquota pari a zero e, anche in questo caso, i proprietari di un’abitazione principale non di lusso.

La nuova scadenza.

Il Decreto Crescita (Legge n. 34/2019) ha stabilito lo spostamento del termine di presentazione della dichiarazione IMU e TASI dal 30 giugno al 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui si è verificato il presupposto impositivo.

La nuova disposizione è contenuta nell’art. 3-ter e la nuova scadenza avrà effetto anche per gli anni successivi al 2019, sempre che non si verifichino modificazioni dei dati ed elementi dichiarati cui consegua un diverso ammontare dell’imposta dovuta.

Come fare la dichiarazione?

La dichiarazione, unitamente agli eventuali modelli aggiuntivi, va consegnata direttamente al Comune, il quale deve rilasciarne apposita ricevuta.

Se non è possibile recarsi di persona presso gli uffici comunali, la dichiarazione può anche essere inviata:

  • per posta in busta chiusa, mediante raccomandata senza ricevuta di ritorno, all’Ufficio tributi del Comune, riportando sulla busta la dicitura Dichiarazione IMU, con l’indicazione dell’anno di riferimento. In questo caso si considera presentata nel giorno in cui viene consegnata all’ufficio postale.
  • telematicamente con posta elettronica certificata (PEC).

Se la dichiarazione non viene presentata nei termini, o risulta infedele, si può sanare la violazione presentando una dichiarazione tardiva, o rettificativa, pagando una sanzione.

Approfittando del ravvedimento breve, è consentito sanare l’irregolarità entro 30 giorni, in modo da pagare la sanzione dimezzata ed usufruire anche dell’ulteriore riduzione ad 1/10 della sanzione stessa.

La dichiarazione tardiva/rettificativa deve essere compilata negli appositi moduli, riportando nelle annotazioni la dicitura “ravvedimento operoso per tardiva/rettificativa dichiarazione” ed allegando copia dell’attestato di versamento.

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