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Cedolare secca: la scadenza per il pagamento e le novità in arrivo per il 2020.

Se sei un locatore e hai optato per il regime di tassazione con cedolare secca sull’affitto si avvicina la prima scadenza per il pagamento e dal 2020 ci saranno importanti cambiamenti…

Cos’è la cedolare secca?

La cedolare secca è un regime di tassazione sulla locazione scelto dal proprietario che consiste nel pagamento di un’imposta agevolata sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali.

Può essere applicata ai contratti di locazione che hanno come oggetto unità immobiliari abitative e, dal 2019, locali commerciali classificati nella categoria C1.

Si tratta di un regime di tassazione vantaggioso per il locatore che, scegliendolo, non deve pagare l’imposta di registro e l’imposta di bollo, ordinariamente dovute per registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti.

Inoltre, i redditi provenienti dalla locazione non concorrono alla formazione del reddito complessivo ai fini Irpef, ma vengono tassati a parte con un’aliquota agevolata, pari al 10% o al 21%.

Tra poco vedremo in base a cosa si differenziano le aliquote.

Quando e come si paga la cedolare secca?

La prima scadenza per il relativo pagamento è fissata al prossimo 30 novembre.

Secondo quanto riportato sul sito dell’Agenzia delle Entrate, l’acconto non è dovuto nel primo anno di esercizio dell’opzione, poiché manca la base imponibile di riferimento, cioè l’imposta sostitutiva dovuta per il periodo precedente.

In seguito, il proprietario che si avvale di questo regime è tenuto a pagare l’acconto della cedolare secca (dovuto se la cedolare per l’anno precedente supera i 51,65 euro) secondo una delle seguenti modalità:

  1. in un’unica soluzione, entro il 30 novembre, se l’importo è inferiore a 257,52 euro
  2. in due rate, se l’importo dovuto è superiore a 257,52 euro:
    • la prima, del 40% (del 95%), entro il 30 giugno
    • la seconda, del restante 60% (del 95%), entro il 30 novembre. Il saldo poi si paga entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello cui si riferisce, oppure entro il 31 luglio con la maggiorazione dello 0,40%.

Per il versamento della cedolare secca con il modello F24 vanno utilizzati i codici:

  • 1840: Cedolare secca locazioni – Acconto prima rata
  • 1841: Cedolare secca locazioni – Acconto seconda rata o unica soluzione
  • 1842: Cedolare secca locazioni – Saldo.

Quali sono le aliquote e quando si applicano?

Il regime fiscale della cedolare secca sul contratto di locazione può essere scelto dalle persone fisiche titolari di reddito di proprietà o diritto reale di un immobile concesso in locazione ed è ammessa per i contratti di locazione di immobili di categoria catastale A1/A11, ad esclusione della A10.

Come abbiamo detto, con l’esercizio dell’opzione della cedolare secca si sceglie di assoggettare il reddito fondiario derivante dalla locazione con un’aliquota fissa al 10% o al 21%:

→ l’aliquota al 21% si applica ai contratti di locazione a canone libero e ai contratti di locazione per gli immobili commerciali di categoria catastale C1 che hanno una superficie fino a 600 metri quadrati, escluse le pertinenze;

→ l’aliquota al 10% si applica ai contratti di locazione a canone concordato, ai contratti transitori (stipulati nel 2019, di durata non inferiore ad un mese e non superiore a 18 mesi) e ai contratti d’affitto a studenti universitari.

Cosa cambierà dal 2020 per la cedolare secca?

La Legge di bilancio 2020 potrebbe introdurre un cambiamento a svantaggio dei proprietari.

Infatti è previsto un aumento dell’aliquota della cedolare secca sulle locazioni a canone concordato che, secondo quanto stabilito dal Governo Conte, salirà dal 10 al 12,5%.

Si tratta di una decisione che ovviamente non è piaciuta agli operatori del settore, impegnati ad evidenziare le conseguenze negative che un ulteriore aumento della pressione fiscale potrebbe avere sul comparto immobiliare.

Nello specifico, è giusto sottolineare che un’aliquota così bassa come quella del 10% venne applicata con lo scopo di incentivare la porzione di mercato destinata alla clientela con maggiori difficoltà economiche ed è una misura ad alto impatto sociale che in questi anni ha funzionato bene.

Aumentarla adesso potrebbe indurre i proprietari a convertirsi all’affitto breve, penalizzando l’offerta abitativa soprattutto per le famiglie.

Solo pochi giorni fa abbiamo pubblicato sul blog dell’Agenzia Immobiliare La Fortezza un articolo di approfondimento sugli incentivi prorogati dalla legge di bilancio e sul nuovissimo Bonus facciate (clicca qui per leggerlo subito), ed ecco che il testo provvisorio della Manovra 2020 già ci mostra un altro aspetto, sicuramente meno piacevole.

Continua a seguire il blog per non perdere le ultime novità del settore e se vuoi chiarimenti in merito alla compravendita o alla locazione di un immobile non esitare a contattare l’Agenzia Immobiliare La Fortezza.

A presto!

 

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