Il mutuo grava sulla famiglia per vari anni, nel corso dei quali potrebbe diventare difficile sostenere questa spesa rispettando le scadenze contrattuali: può succedere, per cause di forza maggiore, di non versare o ritardare il pagamento delle rate.
Quali sono le conseguenze del ritardo o del mancato pagamento delle rate del mutuo? Quando si rischia di perdere l’immobile?
La segnalazione come cattivo pagatore.
Innanzitutto è bene sottolineare che questa situazione, specialmente se prolungata nel tempo, può avere conseguenze anche gravi, motivo per cui è consigliabile mettersi nuovamente in regola con i pagamenti ed informare subito la banca delle difficoltà esistenti, in modo da richiedere eventualmente la sospensione della rata.
Come di certo sai, quando il mutuatario ritarda per troppo tempo il rimborso delle rate del mutuo, l‘istituto di credito lo segnala come cattivo pagatore ad una centrale rischi gestita da Crif (Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria) attraverso una banca dati Sic (Sistema Informazioni Creditizie) e, nei casi più marcati, alla centrale rischi della Banca d’Italia.
L’eventuale segnalazione condanna la reputazione bancaria del mutuatario, pregiudicando la sua possibilità di ottenere nuovi finanziamenti.
Anche se non duratura, può rimanere visibile per diverso tempo, a seconda della gravità dei ritardi e del numero di rate arretrate.
Se ad esempio si pagano in ritardo una o due rate, si rimane iscritti negli archivi dei cattivi pagatori per 12 mesi dalla data di pagamento; trascorsi i 12 mesi dall’avvenuta regolarizzazione, il nominativo verrà cancellato dagli elenchi in modo automatico.
Se i ritardi sono superiori a 2 mesi il nome resta nei registri per 2 anni, mentre se i finanziamenti non vengono rimborsati o si verificano gravi morosità, il nominativo rimane segnalato per 36 mesi dalla data di estinzione prevista.
Il consumatore deve essere informato dall’istituto di credito prima di venire segnalato come tale.
La banca 15 giorni prima della segnalazione invia al mutuatario una comunicazione che avvisa dell’avvenuto ritardo, così da offrire al cliente la possibilità di verificare eventuali disguidi.
Se non si pagano le rate del mutuo la banca può prendersi la casa?
La risposta è sì.
Dopo 18 rate del mutuo non pagate, la banca ha facoltà di rivolgersi al Tribunale per avviare la procedura esecutiva: la casa viene messa all’asta e l’eventuale eccedenza, una volta venduta, retrocessa al debitore.
Il debito si riterrà comunque estinto, senza ulteriori pendenze a carico al debitore, anche se superiore alla cifra ottenuta dalla vendita: sarà interesse anche della banca vendere l’immobile a un prezzo congruo e quanto più alto possibile.
Il valore del bene sulla cui base procedere alla vendita deve essere stimato da un perito terzo, scelto di comune accordo dalle parti.
Per non trovarsi in situazioni spiacevoli, è opportuno:
- concordare da subito con la banca una rata accessibile e tempi di restituzione adeguati alle proprie tasche al momento della sottoscrizione del contratto di mutuo per l’acquisto della casa;
- intervenire in modo tempestivo con la rinegoziazione per cambiare le condizioni del tuo mutuo durante il periodo di ammortamento o procedere con la surroga. → Clicca qui e leggi l’articolo “Pagare il mutuo è diventato difficile? Ecco cosa puoi fare…” per saperne di più.