Manca poco alla scadenza del contratto di locazione ma non sai come comportarti? Ecco la guida completa.
Se hai un contratto di affitto in scadenza, devi sapere che per evitare il rinnovo automatico oppure recedere in anticipo c’è una procedura e delle precise tempistiche da rispettare.
Queste variano in base al contratto e alla persona che decide di effettuare il recesso, perciò la prima cosa da fare è individuare qual è la tipologia di contratto, distinguendo tra:
- contratto a canone libero, comunemente conosciuto anche come 4+4;
- contratto di canone concordato, detto anche 3+2.
Disdetta da parte dell’inquilino
Per entrambe le tipologie, l’inquilino che vuole recedere prima della naturale scadenza dell’accordo, deve attivare la procedura di risoluzione anticipata nella quale comunica al proprietario la volontà di non proseguire.
Nello specifico, per il contratto a canone libero il locatario dovrà inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno almeno 6 mesi prima della scadenza dei 4 anni.
In qualsiasi caso, l’inquilino può disdire il contratto se sussiste una giusta causa (così come definite dalla Giurisprudenza), ovvero per “motivazioni estranee alla volontà dell’inquilino o per motivi imprevedibili, sopravvenuti e tali da rendere gravosa per l’inquilino la persistenza del contratto”.
Una volta ricevuta la raccomandata, il proprietario può decidere di rispondere proponendo delle condizioni più favorevoli, che possono essere o meno accettate dall’inquilino. Altrimenti, se entro 60 giorni dalla data di consegna della raccomandata non si trova un accordo tra le due parti, il contratto è da ritenersi ufficialmente cessato.
La stessa procedura e le stesse tempistiche valgono anche per il recesso alla seconda scadenza, al termine degli 8 anni nel caso del canone libero o dei 5 anni per il canone concordato.
Se, invece, non c’è alcun tipo di comunicazione nei mesi che precedono la scadenza, il contratto scade automaticamente, a meno che non si decida di rinnovare mantenendo o modificando le condizioni, sempre attraverso una raccomandata a/r.
Disdetta del proprietario
In linea generale, il proprietario non può decidere di terminare il contratto di locazione alla prima scadenza, salvo alcuni casi straordinari:
- se vuole vendere l’immobile a terzi;
- se l’immobile ha necessità di lavori di ristrutturazione improrogabili e riguardanti la sicurezza dell’edificio;
- se vuole usare l’immobile per sé stesso o per un familiare entro il secondo grado di parentela;
- se vuole destinare il bene ad attività dirette a finalità istituzionali (solo se offre all’inquilino un altro bene);
- se l’inquilino dispone di un alloggio alternativo e già disponibile nello stesso Comune;
- se il conduttore non occupa continuativamente l’immobile senza un valido motivo.
Qualsiasi sia la motivazione, il proprietario dovrà comunicare la decisione di recedere almeno 6 mesi prima dell’effettiva scadenza, altrimenti dovrà attendere la naturale scadenza del contratto.