Il Decreto Milleproroghe ha sospeso i termini per il Bonus prima casa e l’Agenzia delle Entrate ha specificato quali sono le scadenze da rispettare per mantenere le agevolazioni in caso di immobili in costruzione.

Vediamo insieme le nuove scadenze e tutte le novità!

Il Decreto Milleproroghe ha prolungato ulteriormente le scadenze entro le quali ottenere i requisiti richiesti per mantenere le agevolazioni sull’acquisto della prima casa, previste dall’art. 24 del Decreto Liquidità.

Quindi fino al 31 Dicembre 2021 saranno sospesi:

-il termine di 18 mesi entro cui il contribuente deve spostare la residenza nel Comune dove si trova il fabbricato acquistato con le agevolazioni prima casa;

-il termine di 12 mesi entro cui il contribuente che ha ceduto l’immobile comprato con i benefici prima dei 5 anni deve procedere all’acquisto di altro immobile da adibire a nuova abitazione principale;

-il termine di 12 mesi entro il quale il contribuente che ha acquistato un immobile da adibire ad abitazione principale deve procedere alla vendita dell’abitazione precedentemente acquistata con il bonus, ancora in suo possesso;

-il termine di 12 mesi entro cui riacquistare la prima casa ai fini della fruizione del credito di imposta sull’imposta di registro pagata.

L’aggiornamento permette di avere a disposizione un ulteriore anno per far fronte a quelli che sono i requisiti, perché la “conta” dei mesi a disposizione per adempiere agli obblighi torna a decorrere a partire dal 1 Gennaio 2022, per evitare che chi ha venduto casa prima dei 5 anni, chi non ha concluso la vendita dell’immobile posseduto e chi non ha fatto in tempo a spostare la residenza entro 18 mesi nella nuova prima casa si trovi a dover versare le imposte precedentemente scontate dal bonus.

Bonus prima casa in costruzione: la scadenza per la fine dei lavori

L’Agenzia delle Entrate ha sottolineato di recente quali sono le tempistiche da rispettare per poter usufruire del Bonus prima casa nel caso in cui l’immobile oggetto di acquisto sia in costruzione.

I termini generali da rispettare (quindi quelli riportati qui sopra) rimangono gli stessi, ma con la risposta n.39 dell’Agenzia delle Entrate si è stabilito che, per beneficiare delle agevolazioni, i lavori dovranno essere conclusi comunque entro i tre anni dalla registrazione del rogito.

Il chiarimento è stato necessario per sottolineare che tale scadenza resta tassativa anche in questo particolare periodo di pandemia, in cui i progetti immobiliari sono stati spesso rallentati (pensiamo ad esempio allo stop dei cantieri nel primo lockdown che abbiamo attraversato).

Dato che questo è uno dei pochi termini che non sono stati congelati dal Decreto Liquidità, i lavori dovranno necessariamente terminare entro i tre anni dall’atto di acquisto e l’amministrazione disporrà poi di ulteriori tre anni per verificare che siano soddisfatti i requisiti necessari per usufruire del Bonus prima casa.

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