Cedolare secca per la locazione a canone concordato e per la locazione di immobili commerciali: cosa è cambiato nel testo della Legge di bilancio 2020? Ecco gli ultimi aggiornamenti.

Prosegue l’iter di approvazione della Legge di bilancio, che mette nero su bianco tutte le scelte e le iniziative economiche che il Governo decide di attuare nel corso del prossimo anno.

Il testo dovrà essere approvato dal Parlamento in maniera definitiva entro il 31 dicembre 2019 per poi entrare in vigore il prossimo 1° gennaio e per adesso le continue novità riguardanti la Manovra, rendono ancor più interessante il suo cammino verso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

La prima stesura del Disegno di legge introduceva molte novità anche in ambito immobiliare.

In particolare per quanto riguarda il settore delle locazioni, inizialmente era previsto un aumento dell’aliquota della cedolare secca per quelle a canone concordato, che sarebbe dovuta aumentare dall’attuale 10% al 12,5%.

Nel nostro ultimo articolo “Cedolare secca: la scadenza per il pagamento e le novità in arrivo per il 2020” ci siamo occupati anche di questo aspetto, ma gli aggiornamenti si susseguono veloci e adesso, a distanza di pochi giorni, eccoci ad aggiornare le notizie che abbiamo fornito nel post precedente.

L’aumento dell’aliquota della cedolare secca non ci sarà.

L’ipotesi di un aumento della tassazione a carico dei proprietari non è piaciuta affatto agli operatori del settore immobiliare che, non appena si è diffusa la notizia, si sono impegnati a evidenziare le conseguenze negative che avrebbe significato un ulteriore incremento della pressione fiscale sul comparto immobiliare.

Infatti, aumentare dal 2020 un’aliquota agevolata applicata con lo scopo di incentivare la porzione di mercato destinata alla clientela con maggiori difficoltà economiche, avrebbe voluto dire indurre i proprietari ad orientarsi all’affitto breve.

Inoltre, un conseguente aumento dei canoni di locazione agevolati avrebbe colpito anche studenti fuori sede e lavoratori in mobilità costretti a sottoscrivere contratti transitori.

Per questo motivo il Governo ha preferito tornare sulla propria decisione e lasciare inalterata una misura ad alto impatto sociale che in questi anni ha avuto riscontri positivi.

Che fine farà la cedolare secca sulle locazioni di immobili commerciali?

La stabilizzazione dell’aliquota del 10% per le locazioni ad uso abitativo a canone concordato è un’ottima notizia e si spera che a questa se ne aggiunga un’altra altrettanto positiva.

Ci riferiamo alla possibile proroga della cedolare secca sui contratti di locazione di immobili commerciali che nella prima stesura del testo non veniva citata, ma che potrebbe essere inserita nella Manovra.

DI COSA SI TRATTA? → La Legge di bilancio 2019 aveva esteso, a partire dal 1º gennaio scorso, la cedolare secca con aliquota al 21% anche alla locazione di immobili commerciali di categoria catastale C1 di superficie massima di 600 m² e relative pertinenze.

Affinché il proprietario possa scegliere l’opzione della cedolare, il contratto di locazione deve essere sottoscritto nel corso dell’anno 2019, purché alla data del 15 ottobre 2018 non risulti in corso un contratto non scaduto, tra i medesimi soggetti e per lo stesso immobile, interrotto anticipatamente rispetto alla scadenza naturale.

La possibilità di usufruire di un regime di tassazione agevolato sui locali commerciali è una misura che è stata attuata per incentivare la loro locazione, contribuire a vivacizzare l’economia locale ed allo stesso tempo controllare meglio le tassazioni, limitando il fenomeno degli affitti in nero.

Tuttavia si tratta di un sistema avviato da poco tempo e ci sarebbe bisogno di una proroga per vederne davvero espresse le reali potenzialità.

Per saperne di più non ci resta che aspettare nuovi aggiornamenti, che di certo troverai pubblicati nelle prossime settimane sul blog dell’Agenzia Immobiliare La Fortezza.

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