Secondo i dati registrati nel secondo semestre 2018 il settore delle locazioni sta vivendo una fase di crescita.
In particolare è in aumento la percentuale dei proprietari che scelgono di dare in locazione il proprio immobile a studenti (+3,4% annuo).
Per chi possiede una seconda casa in una città universitaria come la nostra, locare a questa particolare categoria di inquilini è certamente un’ottima idea.
Infatti se l’immobile si trova in una zona ben servita e vicina alle principali facoltà, anche con un piccolo appartamento si può ottenere un‘ottima rendita garantita e costante nel tempo.
Vediamo quali sono le caratteristiche del contratto di locazione per studenti universitari.
Il contratto di locazione per studenti fuori sede ha una durata minima di 6 mesi e massima di 3 anni, con rinnovo automatico per lo stesso periodo alla prima scadenza, ed è disciplinato dalla legge n. 431 del 1998 con la quale sono state introdotte anche specifiche agevolazioni sulla tassazione e regole in merito alla durata.
Una volta firmato il contratto, dovrà essere registrato all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla data di sottoscrizione.
Si tratta di una specifica locazione a carattere transitorio a canone concordato, ovvero il corrispettivo della locazione per esigenze abitative di studenti universitari può essere anche liberamente determinato dalle parti (canone libero), fino all’importo massimo determinato secondo gli accordi territoriali.
La differenza tra canone libero e concordato è molto semplice: nel primo caso è il proprietario che fissa l’importo, mentre nel secondo viene determinato in base a quanto stabilito dagli accordi territoriali tra le organizzazioni dei proprietari e quelle dei conduttori, le associazioni studentesche e l’università.
Spetta quindi all’accordo territoriale indicare le fasce minime e massime del prezzo di locazione tenendo conto di specifici parametri.
⇒Clicca qui per consultare gli accordi territoriali del Comune di Pisa⇐
In pratica, nel contratto di locazione per studenti c’è un tetto massimo che il proprietario può richiedere come importo del canone.
Tuttavia questa limitazione per il proprietario non è poi così gravosa, considerando i vantaggi che questo contratto comporta.
Infatti, il locatore ha la possibilità di optare per il regime fiscale cosidetto della cedolare secca con aliquota fissa al 10%, in alternativa alla tassazione Irpef ordinaria. Così facendo non è tenuto a pagare l’imposta di bollo, né quella di registro al momento della sottoscrizione del contratto, nel caso di proroghe o risoluzione dello stesso.
Al proprietario spettano anche altre agevolazioni:
- il reddito imponibile dei fabbricati locati è ulteriormente ridotto del 30% a condizione che nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui si intende usufruire dell’agevolazione in oggetto vengano indicati gli estremi di registrazione del contratto, l’anno di presentazione della dichiarazione Imu ed il Comune in cui è ubicato l’immobile;
- l’aliquota stabilita dal Comune per Imu e Tasi è ridotta al 75%.
Anche gli inquilini hanno diritto alla detrazione dall’Irpef del 19% dei canoni di locazione pagati, entro il limite massimo previsto di 2.633 euro all’anno, per un risparmio totale di circa 500 euro.
Per accedere al bonus, è necessario che lo studente sia iscritto ad un corso di laurea presso un ateneo che disti almeno 100 Km dall’abitazione in cui risiede e che l’alloggio sia ubicato nel Comune in cui ha sede l’università o in un centro limitrofo.
La cifra versata per il canone va indicata nel Quadro E “Oneri e spese” del modello 730 utilizzato per la dichiarazione dei redditi.
Mancano pochi mesi all’inizio del nuovo Anno Accademico e la domanda di abitazioni o stanze in locazione per studenti universitari inizia già a crescere.
Sei proprietario di un immobile e hai intenzione di concederlo in locazione a studenti fuorisede? Oppure studi a Pisa e stai cercando l’alloggio perfetto per te?
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